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Per festeggiare i suoi dieci anni, sushiko si rifà il look. l’incarico affidato a comunico group

Sushiko, la prima catena in Italia di cucina giapponese e orientale con circa 50 ristoranti, dopo 9 anni, e altri 9 in apertura nel 2018, fa un ‘restyling’ del logo e dell’Identity.  L’incarico è stato affidato a Comunico Group (www.comunicogroup.com), che ha elaborato nuovi key visual e nuovi key message.

“Abbiamo pensato – dice Massimo Gioscia, Managing Director-Creative di Comunico Group – al restyling del logo, a nuovi materiali di comunicazione interna ed esterna al locale, e a una pagina Facebook con nuove interazioni con i consumatori. Soprattutto è stato ripensato l’approccio  al mercato, perché Sushiko vuole posizionarsi come catena sushi all you can eat leader in Italia, conosciuta e apprezzata per la qualità delle materie prime e della sua offerta.

E i numeri danno ragione:

50 locali

1000 dipendenti (Gruppo e Affiliazioni)

80% dei dipendenti full time e 20% part time

3.500.000 clienti all’anno

In cucina ogni anno vengono utilizzati 700.00 kg di riso per sushi

3.600.00 gamberi in tempura

4.800.000 nigiri al salmone

Alta qualità per consumi altrettanto alti: Sushiko si rivolge al grande pubblico. Prima catena sushi ad essere sbarcata in Italia, Sushiko ha infatti da sempre scelto di essere presente in centri polifunzionali, in centri commerciali di particolare interesse o con presenza di multisala, nei retail park, negli outlet village e in centri storici di città turistiche e universitarie. Alla tradizione culinaria italiana, Sushiko affianca la tendenza del gusto, del nuovo, del semplice, del funzionale e dell’economico. Ogni ristorante Sushiko è un ambiente nuovo, modernamente progettato ed arredato, curato in ogni minimo dettaglio, con un’innovativa concezione degli spazi e del servizio (nelle tre formule à la carte, All you can eat, e  take away). Un insieme di stile e di sapori per offrire il meglio agli ospiti che, con la formula All you can Eat, denominata Sushiko-Infinity (mangi ciò che vuoi “bevande escluse” e il prezzo finale non cambia), possono assaporare la cucina in stile giapponese senza rinunciare alla garanzia della qualità alimentare. Che è un must: non a un caso tutti i sushimen vengono formati presso la sede del Gruppo, a Reggio Emilia.

www.sushiko.it

 

Ufficio stampa Sushiko per Comunico Group

Francesca Martinengo

francesca@francescamartinengo.com

+39 011 19850980 mob + 39 3356044680

www.francescamartinengo.com

Finedininglovers.it – tor.na a torino: la cucina italiana di imma ferraro da nord a sud

Da un’idea dell’imprenditrice Silvia Zanin e della chef Imma Ferraro (che ha lavorato, tra gli altri, al Combal.zero di Davide Scabin), apre a Torino il Tor.Na, il nuovo ristorante che vuole raccontare attraverso i suoi piatti due culture del cibo vicine e lontane: quelle del Nord e del Sud Italia. Il nome di questo nuovo indirizzo è infatti un acronimo che sta per Torino Napoli.

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A reggio emilia apre manyi

APRE IL 27 GENNAIO A REGGIO EMILIA MANYI IL RISTORANTE DOVE LA CUCINA TRADIZIONALE CINESE INCONTRA LE ULTIME TENDENZE DELLA WORLD CUISINE

Dal 27 gennaio a Reggio Emilia apre Manyi nuovo ristorante dove, nel segno dell’asian cuisine, i sapori della tradizione gastronomica cinese cantonese si mixano e si incontrano con le tendenze food dal mondo. Manyi, che in cinese significa ‘trabocca’ è una parola beneaugurante: ed era infatti questo, appunto in italiano, il nome del ristorante aperto nel 1994 negli stessi locali da Lin Huanping che data la grande esperienza, guida ora la cucina di Manyi: al suo fianco, i figli, nel ramo del management e dello sviluppo. Gli interni del locale sono caratterizzati da un restyling completo, con i colori caldi del legno che giocano con il nero dei pannelli, ed elementi rappresentativi della cultura asiatica che si mixano perfettamente con uno stile industriale. Nella sala, elegante e in cui si respira un’atmosfera rilassata, si apre una “finestra” di vetro trasparente che come una cornice porta l’occhio del pubblico sulla grande cucina a vista. 

Il cascinalenuovo spegne 50 candeline

IL CASCINALENUOVO SPEGNE 50 CANDELINE 

Walter e Roberto Ferretto tra tradizione del passato e uno sguardo al futuro con il progetto I Tre Chef insieme a Fulvio Siccardi e a Diego Pattarino. Il Cascinalenuovo di Isola D’Asti compie 50 anni. E i fratelli Ferretto, Walter e Roberto, il prossimo 19 marzo spegneranno le cinquanta candeline del locale.

50 anni di continuo successo, parallelo alla crescita di una famiglia con una storia che inizia negli anni Cinquanta, quando i Ferretto già avevano un ristorante nel centro di Asti: l’Antico Paradiso. “Siamo cresciuti – ricorda Walter – in mezzo ai fornelli. Sento ancora il profumo del pollo alla Babi come lo faceva Genio, che lavorava al ristorante, e del minestrone di verdure (piatto tipico astigiano) di mia nonna”. E fu proprio la nonna a spingere Walter a ‘fare altro’, a cominciare dagli studi: non l’alberghiero, ma ragioneria. Invece poi Walter non resiste alla tradizione di famiglia e torna a quello che già era divenuto Il Cascinale: che dal ’68 all’85 è un locale che fa grandi numeri, posizionato proprio sulla Statale per Asti, con tanto di bar e discoteca. Nel 1985 Walter e Roberto trasformano Il Cascinale ne ll Cascinalenuovo. Walter è in cucina, Roberto sommelier e maître di sala. “Sono autodidatta – dice Walter Ferretto – e ho iniziato questo lavoro relativamente tardi, a 25 anni. Decisivi, nella mia carriera e per il mio apprendimento ‘sul campo’, sono stati gli incontri con Angelo Gaja e con Giacomo Bologna, soprattutto con il secondo. Con Bologna ho girato, ho provato, ho assaggiato: lui mi ha mostrato come negli anni 80-90 si stava evolvendo la cucina, a partire dai piatti di Gualtiero Marchesi”.