In un anno che si chiude, come il precedente, con la tristezza del Covid (che quasi pensavamo in fase ‘di remissione’) di nuovo dilagante con nuova variante molto più contagiosa, Omicron, abbiamo imparato definitivamente il significato delle parola inclusione e dell’aggettivo inclusivo/a. Non è stato però detto abbastanza che l’inclusione non vale e non riguarda solo la diversità di genere o di razza, ma anche la disabilità.
Cattive compagnie e compagnie sbagliate
Lo so lo so lo so, sono tempi duri per i creativi e i pubblicitari, perché fra televisione e social siamo continuamente bombardati da comunicazioni e messaggi, e alla fine non diamo più retta a niente.
La bellezza fa cinquanta
Diciamo la verità: per una donna la boa dei cinquanta fino a pochi, pochissimi anni fa equivaleva alla morte civile. Se solo si osava mettersi un accessorio o un bijou in più si veniva catalogate nella classe – di non ritorno – delle tardone. E allora tutte a mortificarsi con tailleurini sempre più neutri, con un make up quasi invisibile e insomma a furia di essere ‘discrete’ ci si imbruttiva e si sembrava veramente delle vecchie carampane.