Ripartiamo. Ma qui a Torino le madame non si sono fa mai fermate, neanche in quarantena. Schersuma nen. Ce lo racconta Francesca Lorenzoni nella saga (ormai siamo al terzo libro) dedicata alle madame torinesi. Madame in Quarantena edizioni Compagine, è stato presentato fra le novità editoriali nella vetrina virtuale del Salto (Salone del Libro) Extra, l’edizione online della kermesse.
Madame e Madamine sono d’attualità. Anzi, sono un fenomeno di tendenza, sotto le luci della ribalta dei principali tiggì e quotidiani nazionali. La Madama torinese non è mai stata così popular, mica è la Sciura milanese sempre agli onori della cronaca, che si tratti della misconosciuta Signora Brambilla o di Daniela Santanchè. Si vede proprio che ci voleva un meeting di 35.000 persone, appunto organizzato da un comitato spontaneo di sette signore di mezza età. Che poi proprio il meeting ha dimostrato il suo essere sabaudo: tutti composti, non uno slogan disdicevole, non una parolaccia. Però tutti lì, presenti, giovani e meno giovani. Cittadini. Manco avessero appena imparato a memoria il testo (ormai scomparso dalle scuole) di educazione civica.
Ok, detto questo: per una graziosa (e grandiosa) coincidenza esce in questi giorni, sempre per Compagine, il secondo libro (dopo Girovita, 2016, che riassumeva in una sola parola i cambiamenti di forma e di prospettive di una donna dopo i 50) il secondo libro di Francesca Lorenzoni: Madame Metropolitane.
La Madama si definisce (anche) per l’età, e l’età e’spietatamente, inesorabilmente segnalata dal Girovita. Quella parte del corpo fra ombelico e fianchi che nel corpo femminile nel 90% dei casi verso i 55 anni si allarga causa tourbillon ormonale, e non ti togli più. Girovita con la G maiuscola perché è il titolo del libro, appena uscito per Compagine, della mia amica Francesca Lorenzoni.