Primo maggio, su coraggio. No, scusate, volevo dire primo giorno d’autunno, su coraggio.
Perché ce ne vuole. Parecchio. Intanto, ormai le ore di luce scarseggiano, le giornate sono corte, il sole si è fatto tiepidino e il cielo tende al grigiastro. L’altra sera, dopo una cena con gli amici, già tutti a dirsi “La rifacciamo, eh? Prima di Natale”. Sì e si chiamerà “A te e famiglia”. No vabbè, scherzi a parte, su coraggio, appunto. Ormai è (quasi) ora di: fare il cambio armadio, smettere di vestirsi male con abbinamenti strampalati (maglione e pantaloni da spiaggia+birkenstock) e adottare invece un abbigliamento regular, con capi e colori d’autunno (grigio & nero, che novità), mettere le calze, mettere il trapuntino sul letto, fare la doccia bollente, litigare col il marito per fargli controllare la caldaia, fare un’azione di bonifica sul bambino che ha preso i pidocchi a scuola, fare l’abbonamento alla stagione teatrale, passare le serate (questa mi piace) sotto la copertina a vedere le serie, andare dal medico e farsi prescrivere la classica curetta ricostituente di cambio stagione, indossare la sciarpina anche dentro l’ufficio che prendere il mal di gola è un attimo. Mettere le calze. Ve lo avevo detto, ci vuole coraggio. Calma.. E sangue non freddo.