Vabbè, disorientata nel tempo e nello spazio, persa nel vuoto pneumatico di questo post elezioni, ho deciso di chiedere la cittadinanza al Regno degli Elfi o al Paese delle Zucchine Bollite. Poi però mi è venuto il dubbio: ne avrò diritto? Sarà meglio dichiararmi subito rifugiata politica? Boh.
Arrovella che ti arrovello, ieri sera verso le 21.30 ho finalmente aperto i quotidiani comprati all’alba, e scorrendoli ho appreso una fantastica notizia: il ritrovamento, sulle spiagge della costa vicino a Perth, in Australia, di un messaggio in bottiglia, datato 1886 (il più antico mai rinvenuto). Era stato lanciato in mare dalla nave tedesca ‘Paula’ durante la navigazione tra Cardiff e Makassa, Indonesia.
Ho pensato a quanto è diverso oggi, che con un tweet, un messaggino whatsapp, un post, wap, zap, comunichiamo ‘live’ in simultanea con qualsiasi parte del mondo – basta che ci sia rete.
Però poi fra qualche anno vedremo cosa resterà di tutto questo ‘socialismo’. Comunque io ricordo ancora quando da ragazzine/i passavamo ore in cartoleria per scegliere la carta da lettere di Snoopy/Hello Kitty/dei Puffi per scrivere all’amica/o delle vacanze, o la stupidera che mi prendeva quando arrivava la busta della posta aerea (quella con i bordi a strisce bianchi e blu) dal mio pen friend di New York.
No, basta: nostalgia canaglia. Se mai vi dovesse prendere questa malinconia epistolare, fate che scrivervi da soli. Magari dei bei post – it colorati da attaccare sul frigorifero come lista della spesa settimanale. O, se proprio siete presi dal sacro fuoco dei ricordi (anni ’80) scrivete, naturalmente a mano, una letterina raccontando per filo e per segno la situazione dell’Italia post – voto. Imbottigliatela. Poi, appena fate un week end ad Alassio, gettate il tutto in acqua. Può darsi che fra cento anni la bottiglia arrivi sui lidi della Papuasia e che, leggendo la lettera, gli indigeni si facciano delle grasse risate.
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