E’ scesa dalla giostra. Anzi sul post di Instagram la dichiarazione è stata: “La mia vita sembra un film dei Monty Python diretto da David Lynch. Una farsa grottesca. Mi faccio due risate e scendo da sta giostra”. Piuttosto eloquente. L’affaire tra Asia Argento e Fabrizio Corona è durato un mesetto, giusto il tempo di qualche ospitata televisiva, di qualche servizio – scoop per i giornali di gossip, di qualche video pubblicato sulle Stories di Instagram. Giusto il tempo di far circolare la voce, con tanto di levata di capo di un Lele Mora redivivo che punta il dito su Corona che mente, giusto il tempo delle solite dichiarazioni deliranti (e anche annoianti ) dello stesso Corona, tipo: “Noi siamo pieni di caos, due persone che hanno sofferto. In 15 giorni che ci frequentiamo Asia mi conosce meglio di una persona che mi frequenta da sempre, perché siamo simili, abbiamo un tormento interiore che è difficile da capire”.
Si, in effetti per noi che viviamo esistenze normali è difficile da capire, ma soprattutto ci interessa capirlo? Una volta poi, se dicevi ‘tormento interiore’ pensavi a Giacomo Leopardi, oggi no: subito il pensiero corre a Corona. Che, a quanto pare, si è ri – concentrato sui suoi problemi giudiziari (anzichè, appunto, sulla leopardiana natura matrigna): il ragazzo rischia infatti di tornare in carcere per aver violato le regole imposte dal tribunale di sorveglianza. La Argento si sarebbe sentita dunque trascurata: forse non aveva fatto bene i conti con lo straripante autoreferenzialismo del nuovo fidanzato.
Vabbè, che dire. Per una coppia molto improbabile, una certa Michelle Robinson in Obama ne racconta una invece molto probabile e stabile (nel libro Becoming): quella formata da lei e Barack. Una power couple che vorremmo, quella sì, vedere sempre tenersi per mano, cantare in macchina con la radio a palla, baciarsi per strada.
Persino postare su Instagram. Ogni tanto. A piccole dosi.
(Immagine: fonte Radio Deejay)