Oggi Candy Candy compie quarant’anni. Cioè, in realtà Candy bara sull’età perché il cartone già esisteva da alcuni anni, ma nel 1980 andò in onda per la prima volta in Italia.
Vabbè, ricordo benissimo che ero a casa della nonna a Forte dei Marmi e di essermi messa a strillare come una pazza “Mamma, mamma, c’è una bambina che sembra Holly Hobbie!!!”(bambola-icona anni ’70. In puro stile grunge – figlia dei fiori). Però l’Amarcord finisce qui. Perché invece mi è sorta spontanea una riflessione . Per tutta l’infanzia, l’adolescenza (essendo una ragazza un po’ gnugnu) è stata Candy il mio modello di vita, la mia role model: dalla sua storia avevo capito (appunto essendo gnugnu)che nella vita bisogna essere buoni e generosi, chè poi magicamente tutto ti torna indietro e ti ‘salva’ nei momenti più bui. Poi il suo primo grande amore era stato Anthony, ovvero il classico principe azzurro biondo con gli occhi cerulei su un cavallo bianco. Dopo il principe Candy si innamora di Terence, bello e maledetto (comunque anche lui è un duca di una casata scozzese, proprio male non sta): qui è quella fase della vita in cui ti piace il bastardo egoista e qui subentra anche un’altra role model per eccellenza, cioè Carrie di Sex and the City, che parallelamente si innamora dell’altro bastardo, cioè Mr. Big. Tra Candy e Carrie un tempismo e un parallelismo perfetto per traghettare fino all’età adulta. Candy poi ha pure la vocazione dell’infermiera, il che mi ha ricordato la mia propensione ai casi umani. Però alla fine per Candy tutto si risolve e molto molto bene: sposerà l’ex–hippie nullatenente Albert, che in realtà è il ricchissimo, mitologico, zio William. In un universo parallelo, trent’anni dopo, Carrie sposerà Mr. Big, ricchissimo principe della finanza pure lui. I conti tornano, anche in decadi diverse. Comunque Candy Candy non è (più) proponibile ai bambini, ai tempi dei social non è assolutamente un modello moderno nè tantomeno un evergreen e dimostra molto più dei suoi 40 anni. Vuoi mettere una story su Tik Tok?