E così il capo supremo di Facebook, Mark Zuckerberg, ha salutato tutti ed è andato in vacanza. Un mese. L’occasione è stata la nascita della sua seconda figlia, August. Zuckerberg ha postato su Instagram una fotografia con lui che si allontana di spalle tenendo per mano primogenita Max, 2 anni, i(nsieme al pastore ungherese Beast) , commentando “per il mese di Dicembre, vado in congedo parentale per stare con August e Max , ci vediamo nel 2018”. D’altronde, lo aveva già annunciato a pochi giorni dal secondo lieto evento, aggiungendo anche.: “Sono abbastanza sicuro che l’ufficio sarà ancora in piedi, quando tornerò”. Tutti a dire bravo, così si fa, importante come la famiglia non c’è niente…ecc. E tutti a sentirci in colpa. Ecco, partiamo da questo. Dal senso di colpa se si è assenti dal lavoro e da come evtiamo come la peste il delegare, vocabolo che a noi pazze stakanoviste che ci portiamo il telefonino anche in bagno o che rispondiamo che “no, non disturba affatto” anche quando siamo sul lettino del ginecologo, fa letteralmente orrore. Invece no, ricordiamoci che 1) non siamo in missione per salvare il mondo e non siamo dei cardiochirurghi che operano a cuore aperto 2) lasciamo che si prendano anche qualche responsabilità anche gli altri, tipo i collaboratori che fra l’altro paghiamo per aiutarci e che devono/vogliono crescere sia umanamente che professionalmente. Ecco: fatta la nostra parte, volevo fare una riflessione sulla parte che fa (o che dovrebbe fare) l’azienda in cui lavoriamo. Intanto, non lamentiamoci se in Italia non nascono più bambini: perché il congedo parentale per i papà non esiste (nel 2018, almeno pare, salirà da due a quattro giorni (in Svezia, per farci un’idea, ai genitori spettano 480 giorni di congedo fino ai nove anni del bambino e nelle prime due settimane dopo la nascita entrambi i genitori possono accudirlo insieme). Oppure capita che, (sempre in Italia però) azienda come l’Ikea (insomma, fateci capire la Svezia da che parte sta) licenzi in tronco una lavoratrice, madre separata con due figli di cui uno disabile, perché non può cominciare a lavorare alle 7 del mattino. Questo per dire: si, certo, bravissimo Mark (Zuckerberg). Ma tu sei il boss, e puoi decidere quando staccare; ti piace giocare facile! Però pensandoci bene…. sarà un caso….ma sono proprio le realtà digital, fatte da dipendenti giovani, le più sensibili al tema: infatti in Facebook dal primo gennaio 2016 tutti i dipendenti – anche quelli italiani – possono chiedere quattro mesi di congedo parentale, mantenendo il 100 per cento dello stipendio (però). Nella Silicon Valley anche Spotify e Netflix hanno concesso a entrambi i genitori, rispettivamente sei mesi e un periodo illimitato nel primo anno di vita del pargolo. Anche i geek hanno un cuore. Mettiamo un bel like, anzi likone.
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