Il perfetto punto di osservazione della varietà umana. Il supermercato, un sabato mattina di metà settembre. Intanto capisci che la stagione sta cambiando. Tutti vestiti oddio – non – si – capisce- cosa – mettere – con- sto – tempo : chi con la felpa, chi con il giubbottino in jeans, chi con il golfino, comunque tutti ancora senza calze e con sandalo. Non parliamo poi dell’escursione termica ( – 10 gradi) che ti coglie ai reparti formaggi freschi/yogurth/carni/surgelati: lì o hai la sciarpetta o ti becchi la bronchite in offerta 3×2 (a proposito, ma chi lavora in quelle corsie, tipo riempiendo o controllando gli scaffali, come fa a non ammalarsi?)
Comunque si diceva: il sabato mattina ci sono davvero tutti, non è come l’infrasettimanale alle 19.30 quando i clienti sono solo workers – spesso single – che fanno una spesa mordi – e – fuggi per sfangare la cena. Il sabato si fa la spesona, quella seria, quella da carrelli pieni. E trovi:
- la madre di famiglia un po’ strappona e iper truccata con lo stiletto 15, che cammina guardando se qualcuno la guarda
- il signore sessantenne con faccia serissima di chi sta conducendo un esperimento nucleare, che non si toglie mai dal naso gli occhialini con cui analizza prezzi ed etichette
- coppie giovani con pupo piangente nel cestino, che non si guardano e riempiono il carrello come zombie, ognuno per i fatti suoi
- coppie giovani che spingono insieme il carrello e contemporaneamente si tengono per mano guardandosi negli occhi
- coppie di mezza età con i due che si parlano in continuazione e insieme controllano i prezzi
- Ragazze/i con le cuffiette che prendono 3 cose e via alla cassa
- La signora cinquantenne con figlia ventenne che un po’ litigano un po’ parlottano se è il caso di prendere l’offerta punti fragola
- Il ragazzino – teppa che segue padre (rassegnato) spingendo con le gambe il cestino come fosse uno skate
- L’immancabile marito che telefona a casa per un consulto live (‘ma quello blu con la scritta bianca o bianco con scritta blu??’)
Infine, avvistata stamattina, la bimba di colore che ti fissa spavalda improvvisando una samba.
Perché la vida es un carnival. Anche al super.
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