Una volta si chiamava cambio armadi, ora il termine è declutter. Che è un po’ come il detox ma degli ambienti di casa. Insomma fare gli armadi + fare ordine. Un’operazione mica pizza e fichi: tant’è vero che chi ci ha visto lungo si è creato una remunerosa professione. Ed è pure diventato famoso. Come la giapponese Marie Kondo che ha scritto libri e ha anche dato il nome al suo metodo: il metodo Kondo, appunto. Ma vogliamo parlare di una banale operazione declutter nelle abitazioni di noi comuni mortali?
Un giorno prima, ovviamente, shopping all’Ikea come se non ci fosse un domani. Per fare ordine occorrono contenitori (anzi container). Allora vai di scatole/scatoloni coordinati con i porta riviste coordinati con i box in plexiglass semitrasparente, coordinati con i divisori per biancheria da mettere nei cassetti e persino con i portacravatte, i porta bijoux, i portascarpe. Insomma, ogni cosa al suo posto, ma con stile (occhio che da lì a comprare un’intera libreria Billy è un attimo).
A questo punto non può mancare un salto in cartoleria per munirsi di etichette autoadesive, post-it multicolor e pennarelli per ‘nominare’ i contenuti delle scatole. Perché tutto, pensiamo noi furbescamente, deve essere a portata di colpo d’occhio. Ok. A questo punto si parte con il decluttering vero e proprio: il metodo Kondo, è universalmente risaputo, dice di fare una camera per volta: quindi, partiamo dalla camera da letto, per la precisione dall’armadio. La regola “aurea” per i capi di abbigliamento è: se non li metti da tre anni te ne puoi tranquillamente disfare. Ma proprio quando hai fatto la pila dei golfini, quella dei maglioni, quella delle t-shirt e dei pantaloni trovi un vecchio album di fotografie. Nostalgia canaglia. Guarda la mamma e papà com’erano giovani. E i cuginetti al mare con i nonni. Poi, ovviamente, vedi come eri giovane tu. E giù a piangere. Due ore dopo, con la faccia gonfia e il naso rosso, ti avvii in cucina e prendi dal freezer la busta del merluzzo che preparerai per la cena con pomodorini, patate e olive. Il resto della roba da mettere in ordine aspetterà domani. D’altronde, mica ci avevano avvertiti delle derive melanconiche del decluttering autunnale.