photo: NASA, Furtsteff/iStock
Ora tutto torna: i pezzi si incastrano perfettamente. Nel 2022 Samantha Cristoforetti sarà a capo della nuova missione sulla Stazione Internazionale ISS: ecco perché finalmente sarà installata in una toilette per astronaute donne (di cui ho già parlato qui). Probabilmente Samatha si è imposta, per la serie ”Ok, torno lì. Però almeno datemi un wc”. Il che sarebbe già il minimo sindacale. Ma ecco il colpo di scena dalla Nasa: “Ok, Samantha. ti mettiamo il bagno, tu però fai il bucato”. Infatti, proprio a partire dal 2022 e sempre sulla Stazione Spaziale, gli astronauti potranno fare la lavatrice. Perché (e diciamolo sinceramente, che non ci abbiamo mai pensato) uno dei (molti) problemi per chi va nello spazio è anche quello di doversi portare tante magliette – e soprattutto tanta biancheria, quanti sono i giorni in cui ‘si sta su’. Un po’ come quando vai in vacanza e sai che non potrai lavare niente. Solo che poi un mini bucato mentre sei sotto la doccia in hotel lo fai, nello spazio no. Chiaramente il non poter avere vestiti puliti quando sei in orbita (e non si possono aprire le finestre) è un problema perché “per gli astronauti – spiega Amy Krehbiel, brand VP per NA Laundry presso Procter & Gamble – sentirsi puliti migliora semplicemente la qualità della vita in un luogo così alieno, riducendo le distrazioni dai compiti importanti da svolgere a bordo”. E grazie, vorrei dire.
Quindi pare che adesso la NASA abbia stretto una collaborazione con Tide, un brand di detersivi appunto del colosso Procter & Gamble per poter fare le lavatrici nello spazio. Le ‘prove’ di lavaggio cominceranno proprio nel 2022, quindi saranno parte degli esperimenti che porterà avanti la Cristoforetti. D’altronde le conoscenze rilevate dal fare lavatrici a minor consumo di acqua possibile verranno riportate sulla Terra, per ridurre il consumo di acqua ed energia per i 25 miliardi di carichi di bucato annui che si stimano soltanto in Nord America.
Un pensierino, devo dire la verità, l’ho fatto sul dato che nella stazione spaziale anche le urine vengono riciclate e filtrate come acqua potabile, quindi può darsi che ti ritrovi le tue magliette lavate con la pipì del/della collega. Comunque, non sarà questo a fermarci. Non vorrei però che, dopo tanti anni di conquiste faticose, si iniziasse a replicare anche nello spazio il ruolo – clichè della donna, astronauta sì, ma sempre massaia: cioè dalla lavatrice spaziale all’aspirapolvere e a spicciare la polvere su tutta l’ISS è un attimo. Casalinghe disperate nello spazio