Puntuale, puntualissimo. Scatta il 27 dicembre mattina, dopo il caffè. No, non è la depressione post partum, ma la depressione post Natale, che è più dem, in quanto coglie ambosessi e gender. Ecco, le feste di Natale sono finite, e ci aspettano il 31 e l’anno nuovo. E’ finito quello spirito da fiaba che aleggiava, quella corsa frenetica ma gioiosa al regalo, quello slalom – incastro di impegni per vedersi un minuto con l’amica per un caffè al volo e per farsi gli auguri. Comunque sono finalmente finite anche le catene di messaggi – gift – auguri su Whatsapp.
Insomma, anche quest’anno ci siamo giocati il Natale. Sì ok, c’è ancora Capodanno, ma non è la stessa cosa. D’improvviso tutto svanito, rimaniamo soli con la nostra pesantezza di stomaco per aver mangiato e brindato come non ci fosse un domani. Il clou dell’incazzatura ce lo fanno raggiungere le radio, tg e programmi televisivi che dall’alba appunto del 27 ci martellano con gli outfit adatti per l’ultimo dell’anno. Seguiranno a ruota: oroscopo e propositi per l’anno nuovo. Ma lasciateci prendere fiato! Lasciateci elaborare il lutto del Natale!!! invece di aggirarvi tristanzuoli ciabattando per la casa, però, potete essere depressi elaborando il lutto fattivamente. Già un pochino vi riprenderete. Ci sono le carte da buttare, le confezioni dei regali da mettere nella diversificata e da portare all’isola ecologica, gli avanzi di pranzi e cene da far fuori, perché in frigo non entrano, ci sono decisioni da prendere, tipo quali regali tenere e quali invece da regalare all’amica/o a cui si sa che farebbero piacere (NON RICICLARE).
Ma il vero motivo per cui, confessiamolo, siamo depressi è, confessiamolo, il cumulo di cose scocciantissime da fare (dall’analisi del sangue all’appuntamento annuale dal commercialista) cheabbiamo rimandato al grido di “ora pensiamo al Natale”. Abbiamo rimandato un sacco di cose, a partire dal l’iniziare buone abitudini o smettere le vecchie cattive. Sappiamo che fra pochi giorni nom avremo più scuse, e dovremo affrontare tutto quel carico da novanta.
Bè, la buona notizia è che il trucco per iniziare davvero positivi l’anno nuovo esiste, almeno per me, e non è certo una novità. Se eravate secchioni è più facile, ma comunque va bene per tutti. Basta fare come per i compiti a scuola: portarsi avanti! Cioè iniziare da subito a mettere giù (almeno mentalmente) le cose da fare, e a pensare a come risolverle, e entro quando.
Otterremo così il duplice effetto di:
#alleggerire il peso della lista delle cose da fare/buoni propositi
#migliorare l’umore: perché allo scoccare della mezzanotte del 31 sarete già instradati, e quasi sia/siano i vostri buoni propositi, avrete già iniziato a scalare la montagna, e sarete sicuri che entro l’anno ce la farete a raggiungere la meta.
P.s.domani raccolgono la carta, conviene sbrigarsi.
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