Confesso. Quando mi hanno detto di una brochure contro la violenza sulle donne che portasse il logo di #tuttegiuperterra, ho subito pensato ‘ma noi che c’entriamo? Noi siamo una onlus che raccoglie fondi per le malattie genetiche rare come la mia, la paraparesi spastica’. E invece c’entriamo, eccome. Per la precisione sono io, che c’entro.
Sì, perché ho provato la violenza. Anni fa. Prima quella sottile: di tanto in tanto sguardi di commiserazione, frecciatine ‘io vado a mille, tu a 10’. Poi violenza psicologica a dosi quotidiane: non ero abbastanza bella, intelligente, brava a letto, non ero abbastanza gelosa, non ero abbastanza appassionata del suo lavoro mentre il mio faceva schifo. Anzi no: ero io che lo facevo da schifo. Poi qualche botta, qua e là, ma per carità, mica date con cattiveria, e poi era sempre ubriaco e quindi non le ricordava e poi non sono mai state date con intenzione.
Intanto io mi sentivo cadere sempre più in basso, in una spirale di dolore cupo e buio, e non riuscivo a reagire. Finchè ho capito che dovevo pensare al dolore che davo alla mia famiglia e ho sentito che stavo distruggendo me stessa, il mio lavoro…tutto. E ho detto basta. Tutta questa sofferenza mi ha segnato, ha avuto delle conseguenze sulla mia patologia, che ha fatto un bel balzo avanti ‘regalandomi’ le stampelle. Sì perché chi soffre di paraparesi spastica dovrebbe vivere il più tranquillamente possibile, facendo cose che rendono felici e che quindi migliorano lo stato psicofisico. Io invece, anche dopo questo periodo mi sentivo uno straccio. Ero a pezzi. Poi ho incontrato delle donne che mi hanno aiutato, donne forti come Laura e Annamaria. Si sono unite altre amiche (e amici) ed è nata #tuttegiuperterra.
Ecco perché con il 25 novembre c’entriamo. Detto questo, però – ci tenevo a spiegarlo – basta con le cose tristi.
Vorrei ringraziare Fabrizio che ha pensato a noi, e vorremmo che la brochure distribuita all’8 Gallery potesse essere un segnale di coraggio, un messaggio positivo.
Infine lunedì, il 25 novembre, esprimerò il desiderio che tutte le donne che stanno sperimentando qualche forma di violenza, fisica o psicologica, abbiano delle amiche che le aiutino ad allontanarsi da situazioni difficili e a riprendere possesso della propria vita. Libere dal dolore e dal peso della sofferenza.